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Segheria Zanvettor

Segheria storica Zanvettor Loris con sede a Sedico (Belluno).La storica Segheria Zanvettor Loris, fondata nei primi del novecento, è situata a Mas nel comune di Sedico, in provincia di Belluno occupa una superficie di 6000 mq.

L’ impresa è prevalentemente a gestione familiare, e trova origine dalle Segherie Bellunesi, che possedevano diverse sedi distaccate lungo il Cordevole; gli immobili, rimasti invariati nell’architettura, vennero acquistati nel 1927.

Allora, nel bellunese il segantino era un lavoro comune, il cui insegnamento veniva tramandato di padre in figlio. E continua ad essere così, pur cambiando la mentalità e i macchinari. Un tempo infatti, tutto funzionava grazie ad una caldaia a carbone che faceva muovere una ruota a cinghie. Il legname entrava e usciva dalla segheria per mezzo di carrelli che si muovevano su rotaie: i resti di questi binari sono ancora visibili. La sega utilizzata era una sega alternativa, che lentamente lavorava il tronco in un unico passaggio.

L'80% di produzione della segheria, è costituito da moraloni fuori-misura e da tavoloni per imballaggio, per un totale di 3000 mc l’anno. Il restante 20% è finalizzato alla segagione per terzi. Vi sono dunque dei fornitori che portano, su ordinazione della segheria, a mezzo autotreni o autoarticolati, tronchi di abete rosso e abete bianco dai quali si ricaveranno pacchi di tavole che serviranno alla realizzazione di pallets.

Vi sono poi privati che vendono il loro legname alla segheria e si possono quindi trovare le più svariate ‘essenze’, come cedri, ciliegi e noci; verranno, in questo caso, scelti i tronchi più belli da tenere ad uso falegnameria: richiesti, in particolare dai piccoli artigiani, frassino, faggio e rovere, nonché larice e abete rosso per serramenti. Le tavole di terza scelta, sono le migliori per i falegnami, che e ritirano formate in boules, così da avere meno scarto. Anche il privato che consegna i suoi tronchi da segare, potrà chiedere di averli in boules, oppure refilati. Il legname di qualità viene impiegato per lavori di carpenteria, ma la segheria ne fà solo la lavorazione primaria (tavole e travi a spigolo vivo, su misura).

Legname in tronchi per la segheria

Nel piazzale tronchi, viene eseguita una selezionatura qualitativa. In base alla disponibilità di spazio nel piazzale adibito a deposito materiale, la segheria ordina mensilmente i tronchi, che vengono portati dalle ditte interessate e scaricati dai camion con l’utilizzo di pinze idrauliche.

Grazie ad un’analisi effettuata a vista, e per questo risulta di fondamentale importanza l’esperienza degli operatori, i tronchi ‘belli’ vengono separati da quelli ‘brutti’. I parametri di riferimento usati sono:

  • il numero di nodi, che deve essere ridotto (meglio i tronchi di piante provenienti da bosco fitto, piuttosto di quelli provenienti da prato)
  • il midollo, che deve trovarsi bene al centro, per evitare la presenza di legno di reazione e la venatura, che deve risultare stretta.

Se, durante la segagione del legname di qualità, si trovano nodi cadenti, la tavola con il difetto viene scartata e utilizzata assieme a quelle destinate alla produzione di imballaggi.

La provenienza del legname è varia: i tronchi arrivano dal Cansiglio, dall’Agordino, da tutta la Val Belluna. Anche dall’Altopiano di Asiago (VI), ma risultano di qualità scadente a causa della notevole presenza di parti metalliche appartenenti ad ordigni bellici. Trattandosi, però, di una produzione per imballaggi, tale aspetto assume una scarsa rilevanza. Le specie lavorate con maggior frequenza sono comunque abete rosso e abete bianco. Un tempo il tondame veniva acquistato anche dall’Austria, ma ora questa tenderebbe a far lavorare le proprie segherie e a vendere solo tavole.

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